A caccia dei mostri invernali, Spigole dalla spiaggia con il cefalo vivo
Dovete sapere che la spigola al contrario dei serra ad esempio , non è un predatore velocissimo, ma sfrutta il suo scatto micidiale per ghermire una preda. Però questo suo scatto specialmente con il freddo, le fa consumare un terzo delle sue energie e se malauguratamente per lei questi attacchi dovrebbero andare a vuoto rischierebbe di perdere le forze e di morir di fame. Quando fallisce gli attacchi e quindi rimane con poca energia eccola che si trasforma in uno spazzino ed inizia a mangiare tutto ciò che trova sul fondo, ed è per questo che a volte entra nei porti a cercar pesci morti gettati via dai pescatori professionisti quando puliscono le reti dei pescherecci, ma questo è un altra storia. Facciamo un passo indietro....la spigola quindi ha bisogno di molte calorie in inverno, anche perché è il periodo della riproduzione della specie ed anche per questo si avvicinano alla costa per depositare le uova....quindi cerca di mangiare bocconi grandi e succulenti, non gli basta più il granchietto o il gamberetto ...vuole il pesce vivo, e se lo trova ferito meglio ancora, perché sarebbe una preda facile , da prendere con meno sforzo possibile per preservare le sue calorie....ecco perché se gli presentiamo un cefaletto attaccato all'amo, vedendolo in difficoltà la spigola lo reputa un boccone facile, e per questo lo attaccherà senza pensarci su due volte.
Ecco spiegato il perché tra tanti pesci sceglie proprio di mangiarsi la nostra esca....ve lo eravate mai chiesto questo? be io si è molte volte...perché mi chiedevo la spigola attacca proprio la nostra esca se pur ci sono tanti pesci intorno liberi da lenza e da ami....ho capito tutto un giorno guardando un documentario sui leoni...i leoni nel branco degli ignù, attaccavano i più vecchi, i più malandati , quelli feriti....così accade anche in mare con le mie spigole pensai...in effetti era così. Allora come dobbiamo pescarle...innanzi tutto ci dobbiamo procurare dei cefaletti vivi, vanno bene quelli da 20 cm o giù di li....in bobina va bene uno 0'35 tanto la spigola dalla spiaggia dobbiamo pescarla solo quando c'è una bella mareggiata o una scaduta, e non serve lanciare lontano, bastano anche una trentina di metri , dobbiamo far pescare l'esca tra la schiuma, perché è li che cacciano le grosse spigole. Di solito io uso una montatura scorrevole , perché quando si pesca con il vivo, dobbiamo dare il tempo alla spigola d'ingoiare l'esca...la spigola in questi casi cosa fa...afferra il cefaletto tra la bocca e punta il fondo , mentre nuota, poi man mano nella bocca stessa, cerca di girarsi il pesce in modo da ingoiarselo dalla testa per evitare di farsi male con le spine dorsali che il pesce esca per difesa terrà ben drizzate....Quindi se mentre fa questo sente trazione del piombo molla tutto perché capisce che c'è qualcosa che non va...sono furbe ragazzi , altrimenti non sarebbero diventate delle "nonne". Quindi noi dobbiamo essere più furbi di loro..ed io lo sono diventato con gli anni, con l'esperienza accquisita sul campo di battaglia. ALLORA prendiamo la lenza madre che come dicevo è dello 0'35 e la passiamo nell'occhiello di un piombo a piramide o di qualsiasi forma che gli permetta di restare ancorato sulla sabbia, subito dopo ci mettiamo una grossa perlina in gomma e poi una girella a barilotto di acciaio calibrato....alla girella collegheremo un bracciolo di circa un metro e mezzo in fluorocarbon dello 0'30 con amo del 3/0 ad occhiello, ottimi quelli in carbonio che sono molto leggeri e non affaticano il pesce esca. Fatto questo prendiamo il cefalo dal secchio , sempre avendo cura di aver le mani bagnate , lo si prende e si infila l'amo sotto pelle vicino l'ultima pinna anale nei pressi della coda, poi rimettiamo il cefalo nel secchio..fatelo ossigenare un momentino, dopodiché riprendetelo dal secchio , fate scorrere la lenza sotto pelle e andate ad infilare l'amo sul dorso del cefalo nei pressi della spina dorsale (vedi foto ) avendo cura che la punta dell'amo una volta uscita sia rivolta verso la coda...fatto questo si lancia l'esca in acqua senza forzare il lancio , ma accompagnandolo quasi con le braccia....altrimenti rischiereste di uccidere il pesce esca, tanto come vi dicevo prima non serve raggiungere lunghe distanze.
Autore: Antonio Falanga
tuttl molto chiaro ..grazieeee
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