PESCA CON IL VIVO...SPOT- CONDIZIONI METEO - ATTREZZATURA - PREDE ED ESCHE
Salve ragazzi, torno a parlarvi della pesca da terra che più di tutte sa farci salire l'adrenalina a mille...quella che ci fa confrontare con i grossi predatori costieri, la pesca con il vivo! Oggi voglio parlarvi un po' dei contorni di questa tecnica , e cioè di quelle cose che possono sembrarci meno importanti, ma che invece fanno la differenza.... GLI SPOT Il luogo per questa tecnica specifica, dev' essere scelto in base a certe caratteristiche specifiche del luogo e cioè:
* La posizione geografica in base ai venti predominanti.
* Zone spazzate da forti correnti dove ci siano le condizioni che ogni predatore ama cacciare, e quindi uno spot da predatori come punte.
* Piccole falesie, esterno ed entrata dei porti più profondi, foci e perché no, anche arenili.
CONDIZIONI METEO-MARINE
Per chi pratica questa tecnica ad un certo livello e con dedizione, la preparazione dell'uscita la si pianifica con qualche giorno in anticipo. Si sa che i predatori più di altri pesci, sono più sensibili alle variazioni meteo-climatiche, e di conseguenza va da se che dovremo approfondire lo studio dei fenomeni metereologici previsti per quella giornata che a noi interessa. Da prediligere indubbiamente sono gli sbalzi barometrici che ci indicano l'avvicendarsi delle perturbazioni. Ottime anche le scadute di mare da scirocco o libeccio.
ATTREZZATURA
Per questa tecnica di pesca, personalmente amo usare canne destinate al surfcasting...se le mie uscite sono rivolte alle grosse spigole nei periodi invernali la mia scelta cade su canne con casting dai 140 gr. fino ad un max di 160 gr. Se invece le mie attenzioni si rivolgeranno a pesci più potenti e grossi come ricciole, grossi serra o grandi lecce amia, le canne che userò saranno canne da surfcasting più potenti con casting che saliranno sui 170 gr. e oltre. Personalmente preferisco usare canne telescopiche in quanto sono più facili da trasportare, anche su postazioni scomode e a volte anche un po' impervie, che sono spesso gli hot spot migliori. Vi ricordo che in questa tecnica non occorre fare lanci lunghissimi, in quanto dopo una mareggiata i predatori spesso vengono a cacciare a poche spanne da terra, e pescare tra i 10 - 20 metri da terra è già più che sufficiente. Per quanto riguarda i mulinelli, dovranno essere solidi ed affidabili della misura compresa dagli 8000 ai 10000, in grado di contenere parecchi metri di lenza che spesso va dallo 0,40 ad un max di 0,45. Preferisco usare in bobina il nylon, in quanto fa scorrere meglio la teleferica, e poi mi permette di contrastare meglio il pesce negli ultimi metri. Per il finale ci regoleremo in base al pesce che vorremo insidiare, di solito parto da uno 0,33 in fluorocarbon per le spigole a salire fino ad uno 0,60 fluorocarbon per le lecce amia e ricciole. Logicamente in caso di pesci serra useremo un cavetto di acciaio, io consiglio un 20 lb. ottimo anche per pesci più grossi, anche perché diametri più sottili rischiano di rovinare il nylon nella giunzione tra cavetto e madre lenza. Come piombi useremo grammature che vanno dai 120 gr a salire in caso di condizioni di mare formato. Come ami useremo, ami in carbonio o in lega leggera adatti a non appesantire i pesci esca...meglio quelli ad occhiello della misura che va dallo 0/3 per le grosse spigole, fino ad arrivare allo 0/7 per ricciole ed amia.
PREDE ED ESCHE
I classici predatori delle nostre coste sono sempre loro, e cioè serra, ricciole, amia, spigole e dentici...i barracuda li lasciamo allo spinning, per i serra l'esca prediletta sono occhiate se peschiamo dalla scogliera, e cefali e gronghetti se peschiamo in foce o in spiaggia. Per ricciole e lecce amia dalla scogliera sono ottime le aguglie e i sugherelli, mentre dalla spiaggia e foci cefali anche di grosse dimenzioni...ho preso grosse amia innescando cefali da 1 kg e oltre. Per quanto riguarda le spigole e dentici vanno bene occhiate, saragotti, sparaglioni e salpette se peschiamo dai porti o scogliere, se invece insidiamo le spigole in foce o spiagge, rendono meglio i cefaletti dai 20 ai 30 cm. e anche anguillette. Detto questo non mi rimane da dirvi la fatidica frase....OCCHIO ALLA PINNA!
Articolo scritto da Antonio Falanga
0 commenti:
Posta un commento